Giovani

... Finora abbiamo visto i giovani come coloro che bisogna riempire di buone idee e a cui far fare buone azioni. Credo che lo Spirito lavori anche nel cuore dei giovani, che sono già una novità, in una Chiesa che tende a restare seduta, ad essere vecchia. Chiedere ai giovani, come fa il Papa, maggiore protagonismo, diventa la speranza. Il giovane non è colui che devo portare per mano ma è lui che deve prendere me per mano, perché i sentieri nuovi io non li conosco. Il giovane è intraprendente, sa anche perdere, mentre l’adulto vuole sempre vincere. Il giovane è capace di girare pagina e ricominciare da capo. I giovani sono anche capaci di pensare, stanno prendendo in mano le redini. Purtroppo è un mondo compromesso, offeso e anche ferito. Da loro pretendiamo che facciano le cose e non sbaglino mai, mentre noi ci possiamo permettere il lusso di sbagliare. Questo mondo pieno di compromessi, dove la lealtà non è al primo posto, dove il prepotente vince, dove c’è un nord e un sud, è stato fatto dagli adulti. Alcuni giovani cadono nel trabocchetto, altri non vogliono cadere e fanno proposte nuove. Bisogna dare fiducia ai giovani, investire sulle loro idee, creare lavoro buono e bello, lottando con loro affinché qualcosa cambi …

Francesco Montenegro, presidente Caritas Italiana (19 aprile 2018)

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